La Porta del cuore

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Santino-Don-MarioL’eco delle parole di Roberto Benigni sui «Dieci Comandamenti» è profonda nei cuori. Questo è un grande segno di speranza, in un momento in cui si cerca di trovare una rotta per questa società così disgregata e oppressa. Ribadendo il «primato della coscienza», eco della Legge impressa nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, Roberto Benigni ha indicato la via che si deve percorrere per un risanamento personale e sociale. 

A volte la coscienza sembra addormentata, confusa o morta, ma basta una parola, un gesto, un segno, per ridestarla, scuoterla, ravvivarla. Ridestandosi la coscienza ci indica la via del bene da percorrere e del male da lasciare, verso la meta della liberazione, della libertà. Nessuno può distruggere in se stesso la voce della coscienza, che è la voce di Dio, più forte di ogni male. 

La coscienza è come una sorgente che sgorga dal profondo di se stessi. Vorrei ricordare un antico detto cristiano: «Come non può essere fermata una sorgente ricca d’acqua da un pugno di polvere, così non può essere vinta la misericordia del Creatura dal male della creatura». Per questo Benigni

ha invitato a riscoprire il valore primario del silenzio, per poter tornare all’ascolto, per risalire al mistero della Legge, che è «la luce di ogni coscienza». 

In questi giorni di feste natalizie, ci auguriamo che tutti possiamo trovare uno spazio per lasciarci illuminare dal mistero di Betlemme. Nessuno è veramente solo, abbandonato nella vita, perché tutti siamo «ricercati da un Dio che è geloso di noi»! Lui ci sta cercando e vuole vivere con noi, più di quanto noi vogliamo vivere con Lui. Lasciamoci incontrare, non chiudiamo la porta del cuore!

La Stampa
24/12/2014
di Don Mario Foradini*