Ricordando Don Giorgio Piovano: una parola profetica

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piovano donCaro Direttore, una sera del 1965, quando ero Vice-Parroco nella Parrocchia di S. Anna, avevo invitato Don Giorgio a parlare ai giovani sul tema “I giovani e la vita di Fede”: come sempre li aveva affascinati con il suo stile e il suo cuore!

Terminò la sua conversazione con un interrogativo che mi accompagna tutt’ora nel cammino, dopo tanti anni … si chiese “Perché la gente non frequenta la Chiesa, perché molti non vanno più? “ e rispose con grande forza: “Secondo me è perchè il Cristianesimo è mal presentato, è presentato male!” Quella parola detta con autorevolezza da un grande filosofo e teologo, da un grande conoscitore della vita e delle persone, quale è stato lui, mi ha sempre aiutato nella mia ricerca umana e cristiana. Chiedersi come presentiamo la nostra vita cristiana e che cosa insegnamo è davvero sempre necessario, perché si rischia davvero di non trasmettere bene il messaggio. Forse sarebbe molto utile farsi la domanda che Gesù stesso ha posto ai discepoli: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?” La gente che cosa pensa di noi chiesa oggi? Come ci vede, ci ascolta, ci giudica? Riusciamo a trasmettere la gioia del Vangelo? Ma proprio ricordando questo grande amico e apostolo dei giovani che è stato Don Giorgio, vorrei formulare una domanda per me e per tutti: come riusciamo a trasmettere la Fede ai giovani di oggi così assetati di felicità che non trovano mai? A questa generazione immersa in un bombardamento consumistico quotidiano: “compera, acquista, più possiedi, più sei felice”, come insegnare che solo Dio è la Festa Infinita, che “Nessuno è felice come Dio e nessuno fa felice come Dio” (S. Agostino), che “Cristo è Risorto per fare della nostra vita una Festa senza fine” (S. Atanasio)? Dal Cielo don Giorgio ci aiuti a cercare di vivere la Festa di Dio e a trasmetterla come insegnamento primario, fonte della massima felicità nella vita.

 

Don Mario Foradini

 

Pubblicato su "La Voce e il tempo" il 19/08/2020