La preghiera del Papa sulle macerie

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macerieCaro Direttore, l’immagine di Papa Francesco che prega tra le macerie dell’Iraq, ha fatto il giro del mondo. E’ bene assimilarla e meditarla in profondità:

Se Dio è il Dio della vita, e lo è,
a noi non è lecito uccidere i fratelli nel Suo Nome.
Se Dio è il Dio della pace, e lo è,
a noi non è lecito fare la guerra.
Se Dio è il Dio dell’amore, e lo è,
a noi non è lecito odiare i fratelli”.

Sapendo che la nostra vita dipende “dall’idea che noi abbiamo o non abbiamo di Dio”, mi chiedo: ma se Dio è il Dio della vita, della pace e dell’amore, perché ogni donna e ogni uomo di qualsiasi lingua, razza e religione, non percorre questa via? Il messaggio del Papa, non è veramente la via per un futuro nuovo in cui le armi diventano pane e giustizia per tutti? Perché non incamminarsi su questa strada che il Papa, quasi un “nuovo Abramo”, indica al mondo intero? Come Abramo, chiamato da Dio, è uscito dalla sua terra per andare verso la nuova terra, la “santa terra di Israele”…, non può il mondo uscire verso una nuova terra, di pace e di fraternità per tutti? Il Papa si è commosso, provando quanto sovente dice: “Certe realtà nella vita, si vedono solo con gli occhi puliti dalle lacrime” Speriamo che gli occhi dell’umanità vedano finalmente con occhi nuovi, questo mondo che ha bisogno di ripartire dal profondo di ogni cuore dove abita Dio. Il cuore è “la casa di Dio” e ci invita tutti, proprio tutti, a risorgere, a uscire dalle paure e dagli egoismi, per realizzare una nuova terra di pace!

 

Don Mario Foradini

Pubblicato su "La Stampa" il 9/3/2021